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Il complesso di Ville Gheza

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Il complesso di Ville Gheza

ALTOPIANO DEL SOLE

Nella zona pedemontana di Pian di Borno, collocata a sinistra del torrente Davine, che discende dalle balze con varie cascate, si nota una vasta tenuta che comprende un bel giardino e vari edifici: è il complesso di Ville Gheza. Spiccano in modo particolarmente significativo la villa in stile liberty, la villa in stile moderno e la grandiosa cantina vinicola. Al di sopra, fino al limite delle pareti rocciose, si scorgono invece terrazzamentI coltivati a ulivi. A questi si affiancano – oltre la Bià dele Ólte (strada delle volte-curve) e il Valdèl de la Fì (valletta di confine), tra Pian di Borno e Angone – altri terrazzamenti ricoperti di vigne.

La tenuta era originariamente di proprietà delle famiglie Gheza, mentre ora appartiene alla famiglia Bignotti, che offre l’opportunità di compiere tre tipologie di itinerari guidati. Uno diretto alla cascata del torrente Davine, un altro alle vigne del Lanzato e l’ultimo al “belvedere moresco”, tutti e tre terminanti con una visita alla cantina vinicola.

La tenuta si raggiunge partendo da Via Nazionale, imboccando il viale Pergulù – un tempo ricoperto di pergole – e arrivando in seguito in una piazzetta. La piazzetta ospitava fino agli anni Sessanta del secolo scorso un’elegante fontana e da lì si diramano due strade che portano alle contrade del Lanzato e di BeLarna.
Qui sorge l’ingresso della tenuta, costituito da una casa a torre recentemente restaurata, risalente agli anni Venti del secolo scorso. La struttura presenta forme architettoniche in stile spagnolo e arabo e, addossato ad essa, vi è un edificio più antico di origine seicentesca. Staccato da questo complesso, si erge un altro edificio sulla cui sommità vi è una terrazza da cui si gode di un ampio panorama della zona.

IL GIARDINO ESOTICO

Salendo lungo il viale a serpentina si apre alla vista un giardino rigoglioso, in cui spiccano palme, agavi e altre specie esotiche, oltre che graziosi laghetti ricoperti di ninfee. Questa oasi orientaleggiante e le trasformazioni apportate agli edifici e al paesaggio sovrastante sono frutto di un’idea di Maffeo Gheza: nato a Pian di Borno, figura di spicco nell’ambito del mondo industriale e bancario camuno della prima metà del Novecento e avvocato di professione. Probabilmente, nell’arredamento del giardino, venne influenzato dal suocero, il professor Ottone Penzig, docente di Botanica all’Università di Genova. Scienziato apprezzato a livello internazionale, il suocero era infatti esperto di acclimatazione di piante esotiche, tanto che collaborò con Sir T. Hanbury alla realizzazione dei famosi giardini botanici di La Mortola a Ventimiglia.

LA CANTINA

Oltre a vari altri edifici adibiti a stalle e a serre, vi è una grande cantina, recentemente ristrutturata. Lì, in grosse botti di rovere, vengono invecchiate le varie qualità di vino prodotte nel territorio circostante dall’azienda Bignotti. La produzione e la commercializzazione del vino non costituiscono fenomeni recenti a Pian di Borno, ma risalgono alla prima metà del Novecento, grazie all’intraprendenza di Maffeo Gheza. L’avvocato aveva infatti una grande passione per la coltivazione della vite, che – sfruttando tutto il terreno utile mediante la costruzione di terrazzamenti anche minuscoli – estese fino ai piedi delle rocce del versante montano. All’inizio del secolo scorso, il vino veniva venduto dalla famiglia Gheza in damigiane o in forma sfusa e, successivamente, fino al 1980, in bottiglie con marchio Lanzato.

LA VILLA LIBERTY

Sulla sinistra, verso l’omonima contrada, spicca tra varie palme la villa in stile liberty. Originariamente – ai primi dell’Ottocento, quando divenne proprietà di Giovan Pietro Gheza – era un edificio rustico, utilizzato prevalentemente nel periodo della vendemmia, ma mutato poi in abitazione civile. A inizio ‘900, Maffeo Gheza apportò alla villa radicali modifiche, trasformandola nella casa signorile che tuttora possiamo vedere nella sua struttura originaria, denominandola “Villa Lanzata”. Questa fu la dimora iniziale della famiglia dell’avvocato, divenendo poi, dopo la costruzione della villa di Breno intorno agli anni Trenta, sede di villeggiatura estiva. Successivamente venne (ed è tuttora) abitata dalla famiglia di uno dei figli di Maffeo Gheza.

LA VILLA “CASA SULLA CASCATA”

Spostata verso la cascata del torrente Davine, vi è una villa moderna risalente agli anni Cinquanta, progettata dall’architetto bresciano B. Fedrigolli. Di grande particolarità, la villa risente dello stile della famosa “casa sulla cascata” in Pennsylvania, opera di F. L. Wright.

Percorrendo un viale che fiancheggia la villa e più avanti costeggia il corso del Davine si raggiunge una radura, dalla quale è possibile ammirare lo spettacolo della cascata del torrente. Questo scenario è particolarmente suggestivo nei periodi di abbondante pioggia, quando il torrente – ingrossandosi in modo impressionante -si polverizza in mille rivoli contro la roccia e precipita fragorosamente nella forra.

IL BELVEDERE

Spostandosi verso la Bià de le Ólte – in alto, a circa metà costa – si scorge il terrazzino a sbalzo del belvedere moresco, risalente agli anni Venti. Lì è presente una casetta a torre – ricoperta di arabeschi – posta su una balconata naturale, dalla quale si ammira un panorama che spazia dal pizzo Badile al lago d’Iseo.

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