ALTOPIANO DEL SOLE: TRA PASSATO E MODERNITĂ
Una storia antica quella dell’Altopiano del Sole: una storia di conflitti, ma anche di sviluppo e fioritura economica.
Fino agli Venti del Novecento, lâAltopiano era raggiungibile lungo ben quattro mulattiere partendo da Mazzunno, Cogno, Malegno e la Val di Scalve. In quel periodo fu steso il progetto per una funicolare a cremagliera, con partenza da Cogno e arrivo sotto lâAnnunciata, che fu vanificato dalla realizzazione dellâattuale carrozzabile che sale da Malegno. Il collegamento con la Val di Scalve, sia in epoca romana, che in periodi piĂš recenti, fu di fondamentale importanza perchĂŠ consentĂŹ il trasporto del minerale ferroso al fondovalle, prima attraverso Borno e poi attraverso Lozio.
Nel corso della storia lâAltopiano del Sole rappresentò a lungo unâarea tra le piĂš ricche della Valle Camonica, basata su unâeconomia tradizionale agro-silvo-pastorale (forniva legname anche alla Repubblica Veneta!). Tra la fine dellâOttocento e i primi del Novecento l’economia del territorio subĂŹ una pesante crisi, provocando tragiche migrazioni.
La nuova viabilitĂ fu sinonimo di modernitĂ e consentĂŹ anche lo sviluppo turistico, riservato prima ad unâutenza benestante, per le bellezze paesaggistiche, la salubritĂ dellâaria e le possibilitĂ escursionistiche. Lâofferta fu ampliata mediante la costruzione degli impianti sciistici e di seconde case, ma anche grazie allâarricchimento dellâofferta culturale.
BORNO
Tra i paesi dell’Altopiano del Sole, è Borno a rivelare le sue origini piĂš antiche, grazie ai ritrovamenti di siti cerimoniali con stele e massi incisi. Questi reperti restituiscono importanti testimonianze archeologiche che documentano la frequentazione di questa zona sin dalla Preistoria. Tra le scoperte piĂš importanti troviamo soprattutto grandi pietre incise, come stele e massi di crollo di grandi dimensioni. In Via San Fermo a Borno si può ammirare un frammento incastonato nel muro esterno di unâabitazione. Nel 2005, in localitĂ Anvòia, sono stati rinvenuti massi nella loro posizione originale, e qui è nato il Parco Archeologico Asinino-Anvòia.
Durante lâEtĂ Romana, Borno era uno dei centri piĂš importanti, anche grazie alla sua posizione strategica di collegamento con la Valle di Scalve. Della Borno romana oggi sono visibili alcuni elementi architettonici allâesterno della Chiesta di S. Fiorino, unâepigrafe funeraria sulla facciata di una casa privata e un urna cineraria rinvenuta in Via Don Moreschi, visibile ancora oggi.
LâIMPORTANZA DEL TERRITORIO E LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE
Lâistituzione della Riserva bresciano-bergamasca del Giovetto, chiamata anche âil bosco delle formicheâ, ha reso questa zona un gioiello forestale dellâAltopiano del Sole. La riserva ha creato una nuova sensibilitĂ verso il turismo ambientale, grazie alla promozione della salvaguardia e al coinvolgimento delle scuole.